Nicola Ronchi – La Strada della Follia

Una tragedia lontana nel tempo. E l’incubo che ricompare trent’anni dopo…

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Roberto Ventura è un quarantacinquenne introverso che si ritrova di colpo senza una donna, senza un lavoro, senza prospettive. Ad alimentare la crescente depressione ci si mettono anche due figure misteriose, una ragazza e un bambino che compaiono spesso davanti ai suoi occhi. Realtà o immaginazione? Sembra riprendersi dall’angoscia solo quando, durante una passeggiata al parco, incontra un amico d’infanzia e, coincidenza incredibile, anche un secondo. Due tipi molto diversi fra loro, ma che danno a Roberto un’ottimistica spinta emotiva. Sembra l’inizio di una nuova vita, ma si tratta soltanto di un incubo ancora più terribile…

Ho incontrato l’autore durante l’evento Firenze Libro Aperto (febbraio 2017) allo stand Porto Seguro Edizioni. Ammetto che l’approccio era dovuto più al mio interesse personale di far valutare il mio romanzo fantasy per un’eventuale pubblicazione con la Casa Editrice di Nicola, però è stato piacevole scambiare due chiacchere sui nostri libri, dalla loro genesi ai contenuti e soprattutto su quello che riguarda l’ambiente fiorentino come scrittori, editori e librerie. Alla fine mi sono fatto convincere dalla copertina e anche se trattasi di un thriller psicologico ho dato una chance al personaggio di Roberto Ventura.

L’inizio è stato zoppicante, non per demeriti dello scrittore che anzi mette in mostra una stile molto fluido e coinvolgente, quanto per i miei limiti personali in quanto non proprio amante del genere. Mi ci è voluto un pò per entrare nella storia e lasciarmi intrigare dal protagonista, davvero ben costruito e caratterizato. All’inizio lo disprezzavo, pagina dopo pagina ho imparato a conoscerlo e a fare il tifo per lui. Lentamente i pezzi del puzzle ritagliato da Nicola hanno trovato la loro corretta posizione rendendo la trama sempre più avvincente. L’ultima parte del libro l’ho divorata. Non è assolutamente facile descrivere la psiche di una persona in un contesto “quotidiano” e apparentemente normale, un plauso all’autore per questo. Ho inoltre trovato molto piacevole, da autore esordiente, anche l’ambiente della Casa Editrice in cui lavora il protagonista e i pensieri sui romanzi da valutare, correggere, editare. Il finale è un crescendo di emozioni, la verità viene a galla e non c’è niente di scontato. Davvero una sorpresa per me scoprire questo autore, l’ho letto con piacere e lo consiglio vivamente a chi desidera una lettura diversa anche se non amante dei thriller.

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